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Free Software e Open Source: alcune considerazioni

giancarlo giuliani

C’è il rischio che quella dell'open source diventi una moda e, come tutte le mode, finisca con il banalizzare un fenomeno che, invece, ha un'importanza che va ben oltre il fattore tecnico. Le premesse per un fraintendimento ci sono tutte: il software open source funziona bene e non si paga!

E' qui che occorre precisare ed è bene dirlo subito a chiare lettere: software open source non vuol dire software gratis, ma solo software "con codice sorgente liberamente disponibile, con accordi specifici di licenza, nei quali è delineato ciò che è possibile fare e ciò che non è possibile fare con quel codice". Ciò è tanto più vero in quanto nella definizione rientrano anche alcune licenze non completamente libere e, in precedenza, anche qualche software proprietario.

In "open source" si pone l'accento soprattutto sul lato tecnico, considerandolo tutto sommato come una metodologia di sviluppo che coinvolge espressamente programmatori e sviluppatori di software. A che servirebbe infatti accedere al codice sorgente (open source) se non si è in grado di comprenderlo o modificarlo?

Chi ha creato il più famoso dei software di questa categoria, GNU-Linux, tiene invece a definirlo "software libero" (free software). L'ambiguità del termine FREE in lingua inglese (FREE significa anche "gratis") fa confondere molti, che pensano semplicemente che sia gratis. E' invece assolutamente lecito che chi distribuisce software di questo tipo possa chiedere un corrispettivo, da valutare a seconda dei servizi che offre (supporti magnetici, documentazione, formazione, consulenza, etc.).

Non è assolutamente contro la filosofia di fondo del progetto vendere copie di software libero, dato che la General Public Licence GNU non indica condizioni per la distribuzione del software cosiddetto FREE. E' evidente che occorre rendersi conto realisticamente del fatto che è sempre possibile scaricare gratuitamente dalla Rete il software in oggetto, con i soli costi della connessione, quindi è assurdo pensare di poter chiedere cifre troppo elevate, il mercato stesso farebbe immediatamente fallire iniziative di questo genere.

Vale la pena piuttosto di considerare che la filosofia open source differisce in parte, pur condividendone molti obiettivi e modalità, dalla filosofia del "software libero": i sostenitori di quest'ultimo ritengono infatti che il fatto che esista software proprietario sia un problema di natura sociale, con risvolti etici importanti. L'open source avvicina certo molte persone al mondo non proprietario, ma occorre coniugare riferimenti etici e tecnici, piattaforme di sviluppo e ribellione contro il monopolio, controllo dall'alto e libertà. L'open source sarebbe, per Richard Stallman e il suo movimento del software libero, solo un importante passo verso qualcosa di più alto. Dunque, i sostenitori della definizione "free software" pongono il software libero su un piano più alto e ritengono che sia quella la strada da percorrere.

Resta comunque un accordo di fondo tra i due movimenti, pur nella diversità degli obiettivi: il nemico da battere è il software proprietario. Ma i sostenitori del free software evitano con cura di usare il termine "open". Essi ritengono che l'espressione troppo tecnica, troppo mirata alla visibilità del codice, mantenga una sorta di ambiguità di fondo, sottragga di fatto al movimento il potenziale esplosivo della novità.

Stallman è considerato da alcuni un ribelle, da altri un guru, da altri ancora un illuso, da qualcuno un profeta. Resta il fatto che chiunque entri in questo mondo deve confrontarsi con lui.

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I commenti precedenti

Aldo La Rovere - 05/12/2003 16:48:08

La capacità sintetica della lingua inglese non è esente da ambiguità, a volte.

Giuseppe Lavecchia - 16/11/2003 14:19:29

Da poco tempo mi sono avvicinato all'open source e, ad essere sincero, le idee che mi sono fatto non sempre sono chiare. L'articolo mi sembra un valido contributo per approfondire la tematica.

Valter Costante - 16/11/2003 12:57:34

Un tentativo ben riuscito di chiarire i termini della questione e le sottili differenze presenti nel modo del software libero.

Laglia Ernesto - 11/11/2003 20:56:44

Ottimo spunto, soprattutto riguardo al dato "etico" del software libero...